L’idea del gadget, quando nasce, è come un prurito nella testa e nella pancia.
Non permette di pensare ad altro: prude da matti. Anche la notte.
Allora tocca muoversi e alla svelta: materiali, tecniche, colori, immagini, sapori, odori.
Si fruga ovunque, si parla, si guarda, si telefona, si chiede e soprattutto si ride perché col solletico prova tu a stare serio.
E poi tutto prende forma, la sua forma, la forma esatta, perfetta di quel solletico, il solletico del gadget giusto.
-Questa cosa mi piace molto- disse Mister Plastic.
-Anche a me- rispose il suo cliente.
Ma il cliente forse non sapeva che a Mister Plastic è la parte del solletico quella che piace da matti.